MUSEI RESILIENTI: ESPERIENZE DAI PAESI BASSI
Intervista a Marjan Ruiter e Loes Janssen

I musei olandesi propongono attività dedicate alle persone con demenza e a chi se ne prende cura dal 2013, quando lo Stedelijk Museum di Amsterdam e il Van Abbemuseum di Eindhoven hanno sviluppato un programma, intitolato Onvergetelijk/Indimenticabile ispirato a Meet Me at MoMA il progetto per le persone con demenza del Museum of Modern Art di New York. Negli anni successivi il progetto è stato implementato a livello nazionale e si è costituita una rete di 12 musei che in ogni provincia dei Paesi Bassi offrono alle persone con demenza e ai loro carer tour “indimenticabili”.

Abbiamo parlato di questa esperienza con Marjan Ruiter, direttrice del Museo Zeeuws di Middelburg, che aderisce alla rete Onvergetelijk dal 2015, e con Loes Janssen, responsabile della mediazione con il pubblico del Van Abbemuseum di Eindhoven.

Marjan Ruiter, laureata in Storia dell’Antichità Classica e Storia Medievale all’Università di Groningen, dirige il Museo Zeeuws dal 2009, e nel 2018 è stata nominata Ambasciatrice per la Zeeland amica della demenza.

 

Abbiamo chiesto a Marjan: in che modo un direttore di Museo può aiutare a rendere le persone più sensibili nei confronti della demenza e creare nuove coalizioni sul territorio?

Il direttore di un museo può, attraverso discorsi, conferenze, interviste con la stampa, discussioni con politici e altri decisori, attirare l’attenzione sull’impatto che la demenza ha sulle persone che vivono questa condizione, su coloro che le circondano e sull’intera società. La demenza può avere conseguenze negative sul piano emotivo, sanitario e sociale e anche sull’economia. La prevenzione e la consapevolezza possono determinare un enorme vantaggio per coloro che vivono con la demenza e per la società.

 

Quali sono le caratteristiche dello Zeeuws Museum e in che modo il museo interagisce con la comunità?

Il Museo Zeeuws si trova a Middelburg, nello Zeeland, una provincia situata nella parte sud-occidentale dei Paesi Bassi. La collezione del Museo fornisce un quadro ricco della storia e della cultura del territorio, rievocandone la storia in diversi settori come il lavoro, il tempo libero, la fede, la scienza e l’arte. Il Museo Zeeuws ispira nuove idee. Attraverso collaborazioni con artisti e designer contemporanei, e l’invito a contribuire esteso alla comunità, vecchie idee e oggetti si rinnovano nel significato e con nuovi contesti. È così che noi, insieme ai nostri visitatori, diamo significato al nostro patrimonio: la nostra è un’organizzazione che continua a imparare. Attraverso questo processo miriamo a realizzare la nostra missione: “Collegare le nuove generazioni al patrimonio dello Zeeland”, perché vogliamo che la collezione continui a essere preziosa per le nuove generazioni. A partire dal 2021 è iniziata un’indagine per capire come i musei possono contribuire alla lotta alla solitudine, un problema sociale difficile da risolvere.

 

 

Abbiamo chiesto a Loes Janssen, responsabile del programma di mediazione pubblica all’interno del Van Abbe Museum, di presentarci il museo in cui lavora.

Il Van Abbemuseum è un Museo di Arte Moderna e Contemporanea. L’arte ti permette di sentire, annusare, sentire e vedere cose che provi per la prima volta. È sorprendente, alienante e conflittuale. Ogni visitatore ha un posto centrale al Van Abbemuseum. In questo modo le storie nel museo diventano più ricche e diversificate, e cambia anche il modo in cui vedi il mondo.

 

 

Quale programma o strumento, sviluppato dal Van Abbemuseum nell’ultimo anno è stato particolarmente utile per mantenere il contatto con il pubblico delle persone con demenza e di chi se ne prende cura durante l’emergenza sanitaria?

In realtà mi vengono in mente due programmi diversi – dice Loes: con un impatto piccolo: abbiamo proposto a persone con cui eravamo già in contatto dei tour online. Le nostre guide hanno condotto visite dal museo, mostrando alcune delle opere d’arte esposte e conversando piacevolmente con i partecipanti. In questo modo abbiamo portato il mondo esterno nei salotti delle persone che erano solite visitare il museo mensilmente attraverso il programma Onvergetelijk/Indimenticabile.

Con un impatto più vasto: la rivista “Vitamine per lo spirito”  è stata inviata agli ospiti di tutte le case di cura all’interno e nei dintorni di Eindhoven con cui già lavoravamo. In questa rivista vengono proposte storie e attività ispirate all’arte e in relazione con i luoghi culturali della città. Il Van Abbemuseum sceglie ogni volta un’opera d’arte della collezione e la combina con una proposta di attività creativa.

In ciascuno dei progetti l’arte gioca un ruolo centrale: proponiamo sempre un incontro significativo con l’arte. In questo processo, l’arte è uno strumento per “immaginare il mondo altrimenti”, come dice il direttore del Museo, Charles Esche.

 

Qual è il rapporto tra i programmi museali per le persone con demenza e i servizi sanitari e sociali nei Paesi Bassi?

Secondo Marjan Ruiter nei Paesi Bassi la cooperazione tra musei e servizi sanitari e sociali è avviata da istituzioni che cercano soluzioni innovative e basate su obiettivi condivisi. Sebbene questa cooperazione stia diventando sempre più frequente, è tuttavia ancora piuttosto occasionale e fragile.

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