Attività su misura delle persone anziane
Andrea Winn (Manchester Museum, Manchester)

Racconto a cura di Veronica Carpita, Fondazione Trossi-Uberti, Livorno.

 

Il Museo di Manchester è un museo universitario, con collezioni tra le più importanti del Regno Unito al di fuori di Londra e in connessione spaziale con l’ospedale e l’università. Ha anni di esperienza nei programmi di inclusione.

Andrea Winn è responsabile delle mostre di comunità, ovvero delle relazioni del museo con le diverse comunità della città. In Italia non esiste una posizione simile. Quando ha cominciato a lavorare nel Museo di Manchester, la responsabile dell’educazione era convinta che le persone dello staff del suo dipartimento dovessero essere equiparate ai curatori delle collezioni, tanto nel coinvolgimento progettuale, quanto nella retribuzione economica.

 

Andrea presenta la struttura del proprio intervento:

 

PARTE I
COME PROMUOVERE L’ATTIVISMO CULTURALE NEGLI ANZIANI (+50)

A. Manchester Age Friendly City: cosa significa?

B. Manchester Cultural Champions programme: cos’è, com’è cominciato e come si è sviluppato.

C. Formazione, supporto e opportunità per i Culture Champions

 

PARTE II
COME COINVOLGERE GLI ANZIANI NELLA PROGETTAZIONE DEI PROGRAMMI MUSEALI

D. il Museo di Manchester: chi siamo? Collezioni e nuovi progetti di sviluppo

E. come progettiamo al museo programmi Age friendly, rispetto alle strategie nazionali e internazionali come ci relazioniamo ai partner e agli aspetti pratici dei workshop

F. Progetta il tuo programma Age Friendly, valuta dove sei adesso e dove vorresti essere. Come costruire un metodo per valutare ciò.

 

Ph: Bruno Bruchi, Siena

 

A.  Manchester è riconosciuta quale Age Friendly City a livello internazionale e fa parte di un network mondiale. Nel 2010 è stata riconosciuta Manchester Age Friendly City e nel 2018 la sua regione (Age Friendly Region). Il network fa capo al World Health Organization (WHO) Age Friendly Cities.

Il percorso è cominciato molti anni prima del riconoscimento ufficiale. Le autorità hanno convenuto sulla necessità di attivare strategie poiché Manchester è una città con una popolazione molto anziana. Nel 2003 venne lanciato il progetto Valuing older people con lo scopo di fare di Manchester un bel posto in cui invecchiare. Venne costituito un Consiglio decisionale in cui sono state ascoltate le voci delle persone anziane. Si è lavorato per capire i bisogni delle persone anziane e rendere la città più vivibile. L’analisi è stata condotta su tutti i servizi per individuare i bisogni e le strategie di miglioramento. Ma in questa fase iniziale non era stata inclusa la cultura. Nel 2006 si sono resi conto che il progetto non poteva limitarsi alla salute fisica degli anziani ma doveva estendersi al benessere generale: è stato dunque creato un gruppo di lavoro per la cultura di cui facevano parte un museo, una biblioteca, una galleria e un’orchestra.

La Sfida era quella di fare non ‘per’ ma ‘con’ le persone anziane.

Questo lavoro è stato integrato nella visione e nella progettazione politico/amministrativa della città, cui sono stati attori: 1. Il Consiglio della città di Manchester; 2. GMCA Great Manchester Combined Authority (GM Ageing Hub); 3. Università di Manchester – MICRA;  4. CADA – Creative Ageing Development Agency.

Tutti e quattro questi enti hanno collaborato condividendo e integrando ricerche e dati. Sottolineo che per Aged people si intendono le persone di età 50+ (l’OMS considera aged people dai 55+). Ne consegue che sono molte le generazione coinvolte nei programmi 50+ e un programma può andar bene per una generazione 50+ ma non per un’altra. Anche per questo sono molte le organizzazioni che garantiscono il fatto che Manchester sia a tutti gli effetti una Age Friendly City.

 

 

B.  Il Manchester Cultural Champions programme ha preso avvio dal lavoro fatto con il Valuing Older people nel 2007/2008 quando cultura e creatività sono state reputate veicolo per migliorare la qualità di vita e il benessere delle persone anziane. Il programma Cultural Champions è stato avviato nel 2009 con il coinvolgimento diretto e attivo di persone 50+ nelle attività. Le organizzazioni attive in Manchester Age Friendly City hanno reclutato all’inizio 10 persone che hanno partecipato attivamente raccontando le loro esperienze e dando suggerimenti per migliorare l’offerta della città; hanno seguito un percorso di formazione e sono infine diventati ambasciatori del programma. Questo si è sviluppato in maniera organica dal 2016/2017 seguendo sempre il principio di programmazione non ‘per’ ma ‘con’ le persone 50+. Gli ambasciatori culturali/Culture Champions hanno a loro volta coinvolto tante altre realtà, dai night club alla radio locale, avendo sempre un ruolo attivo di organizzazione e conduzione del programma.

 

 

C.  Grazie al percorso formativo seguito, i Culture Champions hanno potuto realizzare un loro particolare progetto, dall’ideazione alla messa in pratica. Uno di questi ad esempio era relativo alla conduzione di un programma teatrale radiofonico in cui persone anziane collaboravano con ragazzi. Questo programma on line è stato realizzato durante la pandemia. Un’altra trasmissione radiofonica trasmetteva radiodrammi. (se ne parla sotto)

La formazione è realizzata mediante grande collaborazione e mette in grado i Culture Champions di ideare, organizzare e gestire una loro idea progettuale, presentarla e ottenere un sostegno economico per metterla in atto.

Un altro programma realizzato grazie ai Culture Champions ha riguardato attività all’aperto per supportare la salute mentale delle persone durante la pandemia.

Questi progetti dei Culture Champions sono sostenuti grazie a un budget messo a disposizione dalla City Vision Age Friendly, che eroga denaro per la formazione e per la realizzazione dei progetti dei partecipanti al training.

Un ulteriore programma sviluppato è il ‘bOlder-Castlefield Gallery’, ovvero un programma di sostegno per artisti 50+, ma anche per persone anziane che desiderano sviluppare la propria creatività (ad esempio dopo la pensione). Questo programma è finanziato dall’Art Council e prevede incontri 1:1 e workshop di gruppo. Si tratta di un programma nazionale (il primo) che colma la mancanza di opportunità creative nell’età anziana. È durato 1 anno e le opere realizzate sono state esposte in una mostra.

‘Get digital – Sonder Radio’ è un programma di radio di comunità. I Culture Champions hanno fatto una formazione digitale e hanno acquisito competenze e abilità sul funzionamento di una radio e sulla tecnologia necessaria per produrre un podcast trasmesso settimanalmente.

‘Royal Exchange theatre elders programme’ è stato un programma con incontri di formazione settimanali con il fine di creare uno spettacolo: i Culture Champions partecipanti si sono resi conto che per il loro spettacolo avevano bisogno di attività intergenerazionali e così hanno coinvolto i giovani. Nel Festival teatrale di Manchesetr hanno presentato il loro spettacolo come vera e propria compagnia artistica.

L’esperienza dei Culture Champions testimonia che si sono sentiti molto connessi alla comunità, hanno avuto voce in capitolo e si sono sentiti attivi nel poter apprendere e dare occasioni importanti agli altri.

I Culture Champions hanno avuto la possibilità di influenzare le politiche, sviluppare personali abilità e talvolta trovare occasioni di lavoro. Alcuni hanno fatto a loro volta i formatori, altri hanno partecipato a programmi universitari o collaborato alla progettazione di quartieri Age Friendly.

 

 

D.  Hello Future è il progetto da 13milioni di sterline che sta trasformando e sviluppando il museo di Manchester in tre anni. Dal 2021 il museo è chiuso e riaprirà nel febbraio del 2023. Si tratta del museo universale più grande della Gran Bretagna con 4,5 milioni di pezzi: le collezioni variano dall’egittologia all’etnografia, dagli animali (anche vivi) all’archeologia. I lavori di ampliamento riguardano il nuovo ingresso e nuovi edifici in cui saranno presenti anche spazi per performance. In queste nuove aree sarà allestita la South Asia Gallery con oggetti della collezione del museo e con altri concessi dal British Museum e qui permanentemente esposti. Per questo allestimento sono state coinvolte 31 persone residenti a Manchester e provenienti da quell’area dell’Asia. Con il coinvolgimento di persone della comunità cinese di Manchester, sarà allestita anche la Chinese Culture Gallery in cui saranno radunate collezioni fino ad oggi disperse in varie sedi cittadine. Infine è stata progettata la Belonging Gallery (Galleria dell’appartenenza), nella quale si prediligerà lo studio della provenineza degli oggetti, anche in un’ottica di decolonizzazione. Come modalità di comunicazione di questa sezione sarà adottato il fumetto.

 

Ph: Bruno Bruchi, Siena

 

E.  La missione del Museo di Manchester è creare conoscenza e consapevolezza dell’importanza della cultura anche per cointribuire a realizzare un mondo più sostenibile. Le collezioni sono utilizzate per creare dialogo, relazioni, inclusione, per dare spazio all’immaginazione e prendersi cura delle persone, lavoratori del museo compresi. L’Agenda nazionale della Sanità britannica invita a tenere attive le persone 50+, dunque il programma della città e del museo stesso sono perfettamente in linea con questo principio. Nel programma Culture Champions, il museo informa sulle opportunità e coinvolge queste persone nelle specifiche attività e progetti. Non c’è alcuna pressione affinché i Culture Champions diventino leader di un progetto, possono essere semplicemente partecipanti. Ad oggi 150 Culture Champions hanno preso parte alla programmazione delle attività al Museo. Di questo in particolare Andrea Winn si occupa insieme ad una collega.

 

E.1  I volontari. Il programma dei volontari del Museo è cominciato nel 2014 e comprende varie modalità di coinvolgimento. Inizialmente sono state coinvolte persone 50+ a rischio di isolamento, disoccupati, ecc. L’esperienza di volontario si compone di 6 settimane di formazione (anche sull’abc della conservazione) e 6 settimane di lavoro a contatto con il pubblico oppure nel backstage (impegnati nella catalogazione degli oggetti o nel prepararli per l’esposizione). Al termine delle 12 settimane, alcuni hanno continuato ad essere volontari, altri hanno fatto altre esperienze. È stato misurato l’impatto economico di questo progetto: a fronte di 1 sterlina spesa, lo stato ne ha risparmiate 3,5. Oggi i volontari sono una componente molto importante del museo che comprende anche giovani e studenti.

E.2  Let’s dance. È un progetto per persone 50+ ideato e condotto da una Culture Champion, danzatrice professionista. È stato realizzato durante la pandemia on line su zoom e poi sono stati fatti 3 incontri in presenza prima della chiusura del museo. Quando il museo riaprirà nel febbraio 2023 contiamo di farlo diventare un appuntamento settimanale.

E.3  Grey on Green. È un progetto che coinvolge l’Università e le associazioni che si occupano di politiche abitative e ha lo scopo di attivare le persone partecipanti 50+ per dare forma a un mondo più sostenibile. Il progetto combatte il pregiudizio e la falsa convinzione che gli anziani non si prendano cura del pianeta. Le collezioni del museo sono utilizzate come  occasione e stimolo per immaginare azioni e iniziative di sostenibilità.

 

 

F.  Power to the people. Cornice di autovalutazione per le pratiche partecipative. Prevede la progettazione partecipativa comune per tutti i progetti del museo: per ogni progetto il museo e i partecipanti coinvolti si interrogano sul punto in cui sono e su dove vogliono andare con il progetto stesso.

Planning:

• Su cosa vogliamo focalizzarci (con questo progetto)? Ad es. la sostenibilità.
• Questo obiettivo è in linea con i valori della tua organizzazione?
• Chi vogliamo che collabori?
• Come sarà finanziato?
• Come saremo valutati?
• Come responsabilizzeremo i partecipanti e come creeremo il cambiamento?

 

F.+E.3  Focus sulla autovalutazione del progetto Grey on Green. Nel luglio 2021 hanno coinvolto un gruppo di persone 50+ su un progetto in uscita nell’ottobre. Grazie ad una call hanno raggiunto 20 partecipanti. Obiettivo: analizzare la sostenibilità di ogni aspetto di quel progetto (orari, trasporti, rinfresco, coinvolgimento delle persone, ecc). Modalità: durante momenti conviviali, davanti ad una tazza di tè, i partecipanti hanno conversato cercando di rispondere a una semplice domanda: cosa fate e cosa possiamo fare per un mondo più sostenibile? È stato preso nota di tutto quello che è emerso, descrivendo le linee d’azione (consumare prodotti di stagione, riciclare, differenziare, shopping a km0, usare trasporti pubblici, ecc). I partecipanti hanno deciso di creare un calendario utilizzando le immagini degli oggetti del museo legati alle stagioni, proponendo al contempo consigli e raccomandazioni per la sostenibilità ambientale. Sono nate poi molte idee in questi incontri: alcuni vogliono fare campagna di sensibilizzazione in città, altri desiderano lavorare con i giovani, c’è chi vuole fare delle serie di workshop per altre persone 50+ utilizzando gli oggetti del museo. Tutti vogliono creare un movimento di consapevolezza intergenerazionale su questo importante tema. Il compito del museo è raccogliere le loro idee e sostenerli nel trasformare le idee in azioni. Il prossimo mese ci sarà una nuova riunione per decidere se qualcosa nel progetto dovrà essere cambiato. Le collezioni dunque sono strumenti per supportare queste conversazioni e la nascita di idee progettuali.

F.2  Progettare / Workshop Activity
• piano per sviluppare un programma age friendly – pensa
• questo programma è in linea con i valori della tua organizzazione?
• qual è il pubblico di riferimento?
• chi sono i tuoi partners?
• qual è il contesto/l’occasione del tuo lavoro (ad es. la giornata internazionale delle persone anziane)
• come valuterete il progetto?
• Quali aspetti pratici è necessario definire? (ad es. periodo, giorni,lunghezza del workshop ecc.).

F.3  Comunicare il progetto. Fin dalla nascita di un progetto, il Manchester Museum decide come comunicarlo, con quali immagini, con quali modalità sui social media, ecc. non tutte le persone 50+ hanno competenze digitali e dunque viene usato anche il materiale cartaceo. Sono molto attenti alla scelta delle immagini che devono comunicare persone attive, coinvolte. La funzione di rinforzo della comunicazione attraverso le immagini è davvero importante.

 

Vedi tutte le esperienze